di Antonietta Patti
È arrivata l’estate e con essa il caldo! Perché non approfittarne per un viaggio verso un luogo fresco, che rientra tra i beni dell’UNESCO dal 2009 per l’equilibrio tra la natura e l’Uomo, e i suoi paesaggi celestiali? Stiamo per scoprire le Dolomiti!
L’area delle Dolomiti occupa un territorio vasto 141.903 ettari tra il Veneto, il Friuli-Venezia Giulia e il Trentino-Alto Adige, comprendente una catena montuosa delle Alpi italiane settentrionali, ed è quindi un vastissimo parco naturale del Nord Italia.
I paesaggi offerti dalle Dolomiti sono tra i più belli del mondo! Grazie alla grande varietà di forme verticali (alte come pinnacoli, guglie e torri) che s’incontrano con le superfici orizzontali (i dirupi, gli altipiani, le scogliere a strapiombo e le più dolci colline). Collabora anche il meraviglioso gioco di colori, nel contrasto tra le sfumature dal bianco al viola acceso delle superfici rocciose e il verde intenso delle foreste e dei prati delle tante valli strette e lunghe.
Il nome dell’area si deve al naturalista francese Déodat de Dolomieu, vissuto tra il 1750 e il 1801, che fu il primo a studiare la roccia che compone i monti delle Dolomiti, chiamata in suo onore dolomia. Lo studio della roccia delle Dolomiti ha permesso di conoscere una combinazione di valori geomorfologici e geologici unica e d’importanza globale.
L’analisi della dolomia ci porta a scoprire un segreto che potrà stupire i più: quest’area, che oggi si trova nella parte settentrionale d’Italia, un tempo si trovava molto più a Sud e sott’acqua! Quelle che oggi sono le maestose montagne delle Dolomiti, tanti millenni fa erano scogliere coralline sotto il mare, nella zona dell’attuale nord Africa.
Incastonati tra le rocce dolomia si trovano infatti i fossili di conchiglie, alghe e coralli di età mesozoica (un periodo tra i 250 e i 65 milioni di anni fa circa), che si sono sedimentati nella roccia calcarea nel corso delle ere geologiche. È stato lo scontro tra la placca europea e la placca africana, durante i movimenti tettonici, a far emergere le isole fino a 3000 metri sopra il livello del mare, spostandole più a Nord.
Grazie alla composizione chimica della dolomia, le Dolomiti offrono dei panorami magici! Durante il giorno, quando la luce del sole illumina le montagne, esse si stagliano contro il cielo bianche come nuvole, tanto che prima di chiamarsi Dolomiti erano conosciute come “Monti Pallidi”. All’alba e al tramonto invece la luce solare tinge quei monti con splendide sfumature rosa e viola acceso.
Dei 9 gruppi montuosi delle Dolomiti la cima della Marmolada è la più alta, coi suoi 3.343 metri e i ghiacciai più estesi. Seguono le Pale di San Martino e le Tofane, Sciliar-Catinaccio-Latemar, Puez-Odle, le Tre Cime di Lavaredo, la Gola del rio delle Foglie, le Dolomiti settentrionali, le Dolomiti friulane e d’oltre Piave e le Dolomiti di Brenta.
Il territorio delle Dolomiti è caratterizzato da processi traumatici con frequenti frane, alluvioni e valanghe, perciò sono state create delle zone cuscinetto, con diversi parchi naturali (nazionali e provinciali).
Le valli e gli altipiani delle Dolomiti ospitano tanti pittoreschi villaggi montani, come San Martino di Castrozza, Ortisei in Val Gardena, Rocca Pietore-Marmolada, Dobbiaco e Sesto in Val Pusteria, Madonna di Campiglio nella Val Rendena e la famosissima Cortina d’Ampezzo.
Dalle grandi e rigogliose foreste delle Dolomiti proviene il legno dell’abete rosso, che ancora oggi viene usato per realizzare gli eccezionali violini Stradivari, dalla voce limpida, sottile, e penetrante. Le Dolomiti hanno avuto un ruolo importante anche nella cultura musicale italiana ed europea!
Fortunatamente, gli insediamenti umani non hanno stravolto l’area delle Dolomiti: il suo paesaggio è ancora oggi in buono stato di conservazione. È un luogo dove l’attività umana convive in armonia con la natura, ed è così unico e profondamente bello che è diventato un archetipo, col nome di “paesaggio dolomitico”.
Purtroppo, la mano dell’Uomo sta danneggiando le Dolomiti in maniera “indiretta”, attraverso quei cambiamenti climatici che stanno causando lo scioglimento dei ghiacciai di tutto il mondo. Un danno per il quale siamo in parte responsabili e a cui dovremmo rimediare con forza e tempestività.
Bibliografia e Sitografia
- Meraviglie. La penisola dei tesori, F. Arriva, F. Buttarelli, I. Degano, V. Lamberti, P. Logli, A. Piro, E. Quinto, regia di Gabriele Cipollitti, Rai, 17 Gennaio 2018, trasmissione televisiva;
- L’Italia dell’Unesco, Giunti e Tancredi Vigliardi Paravia Editori, Firenze 2021.