Una rubrica alla scoperta dei paesaggi più belli d’Italia e dei “saperi artigianali” del nostro Paese, ricchi di una storia centenaria. Quello italiano è un patrimonio immenso, che racconta la storia di un prezioso passato che abbiamo il dovere di consegnare al futuro.
Il nostro viaggio alla scoperta dell’Italia dell’Unesco ha inizio nel 1979, anno in cui la Val Camonica, che ospita una delle più grandi incisioni rupestri del mondo, realizzate a partire dal Mesolitico fino all’Età romana, viene individuata quale primo sito italiano iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Su un’area di 70 chilometri sono state censite oltre 180 località con graffiti rupestri, per un totale di circa 2000 rocce istoriate situate all’aperto. Simboli, figure raffiguranti scene di caccia al cervo, duelli e attività artigianali, le prime immagini di carri con le ruote. L’uomo, protagonista delle figurazioni, assume spesso la forma dell’orante con le braccia al cielo e le gambe piegate. Ritrovato circa 90 volte tra le incisioni della valle è il simbolo della “Rosa Camuna”, un misterioso graffito che nel 1975 diventa il logo ufficiale della Regione Lombardia grazie all’azione combinata di importanti artisti. Il suo significato è tuttora fonte di dibattito: secondo alcuni studiosi è legato al sole, per altri potrebbe trattarsi di un portafortuna per i guerrieri preistorici. La raccolta è importante per comprendere la storia dell’uomo: sulle rocce, infatti, gli uomini primitivi hanno scritto la storia della società camuna con straordinario realismo.
Bibliografia e Sitografia
L’Italia dell’Unesco, Giunti e Tancredi Vigliardi Paravia Editori, Firenze 2021 – www.regione.limbardia.it – Repertorio fotografico e informazioni tratte da www.unesco.it